Arpalice
“L’Italia unita quindici anni compiva,
a Marostica la vita mia al mondo si apriva,
il dodicesimo giorno del mese infiorato,
Arpalice fu il nome che mi venne dato.
Io fui una maestra, e lo fui per passione:
l’insegnamento per me era una missione.
Scrissi libri di scuola, poesie educative,
col mio Cristiano* ebbi tante iniziative.
Libertà e fratellanza, a coronamento,
furono i princìpi del mio insegnamento.
Per la grande guerra ero non-interventista,
mi dichiarai apertamente neutralista.
Per la mia adesione a tale movimento,
da Vicenza mi imposero il trasferimento.
Finita, poi, la prima guerra mondiale,
la situazione sembrò ritornar normale.
Inseguito, non aderendo al fascismo,
io e i miei libri subimmo l’ostracismo.
Ma continuai ad insegnare ugualmente,
dando lezioni a maestri, privatamente.
Cantai: “O cari monti del mio Paese”
Amai Marostica e la sua gente cortese.
Da qui “Io vi saluto con tutto il cuore,
e della Patria (ancor) sento l'amore”.
e della Patria (ancor) sento l'amore”.
(Pino Bullara)
*Cristiano Pertile, sposo inseparabile di Arpalice Cuman.
una scoperta...bella! grazie ancora Pino!
RispondiEliminaGrazie Anto'.
RispondiEliminaArpalice era una che, come hai scritto tu,
poteva ben dire:
"Estoy orgullosa de ser maestra"